“Metodo gentile”

Pubblicato: 26 ottobre 2008 in cinofilia
 

 

"Il Metodo gentile come filosofia di relazione !"

 

Ormai da tempo non si sente parlare d’altro, un metodo alternativo, innovativo, “il metodo gentile”; ma in cosa consiste?

Bisognerebbe considerare le varie prospettive, è gentile per chi lo adotta, o è gentile per chi lo subisce?
In effetti non dovrebbe essere esattamente un metodo, ma una filosofia di relazione ed insegnamento. Il cane è un essere intelligente, per sua natura devoto ed obbediente, alla luce di queste certezze, la filosofia del metodo gentile, vorrebbe interrompere la degenerazione delle filosofie precedenti, che mettevano come chiave fondamentale il rinforzo negativo e la punizione positiva, ovverosia la tendenza ad usare maniere coercitive e spesso violente, sia per obbligare il cane ad eseguire certi comandi, che per impedirgli di adottare certi comportamenti, “ smetto di punirti se  fai la cosa giusta e ti punisco se fai la cosa sbagliata!”

Il metodo gentile pone le sue basi sul rinforzo positivo e la punizione negativa, in sostanza “ verrai ricompensato quando farai la cosa giusta, mentre non otterrai nessun beneficio quando farai la cosa sbagliata!”
Il cane per sua natura e per sua psicologia reagisce con entrambi i metodi, infatti è disposto ad eseguire un azione se questo comporta far cessare uno stato di stress e frustrazione (rinforzo negativo) e altresì portato ad evitarla se questa comporta uno  stato emotivo negativo (punizione positiva); di contro ripete le azioni che portano vantaggi e soddisfazione (rinforzo positivo) e rinuncia volentieri a quelle che non danno giovamento (punizione negativa)!

A questo punto c’è da chiedersi: quale metodo adottare?

Partendo dal presupposto che con entrambi si arriva al risultato, bisognerebbe dare più importanza al  percorso, magari adottando un metodo più rispettoso nei confronti del nostro migliore amico! Si infatti è proprio questa la differenza, il metodo gentile si propone come una filosofia del rispetto, degli obbiettivi ma anche del percorso, la filosofia del convincere, che come si può facilmente dedurre dall’etimologia della parola, “ convincere   significa vincere con”  per ottenere questo risultato, bisogna rispettare alcuni presupposti: immaginiamo di voler insegnare al cane a sedersi, il sedersi per noi è l’obbiettivo!
Nel metodo gentile uomo e cane raggiungono contemporaneamente la reciproca soddisfazione!
Per far questo dobbiamo valutare l’esperienza da entrambe le parti, riprendendo l’esempio precedente, per dare soddisfazione alla condizione di reciproca e contestuale gratificazione, dobbiamo scindere gli obbiettivi: il ns, che il cane si sieda, il suo? Ottenere soddisfazione!, il sedersi di per se non costituisce certo niente di piacevole, per cui deve diventare non obbiettivo, ma strumento per raggiungere la soffisfazione! Immaginiamo che il cane adori la pallina, per la quale sia disposto a fare di tutto; bene a questo punto la pallina potrebbe rappresentare per noi lo strumento attraverso il quale raggiungere il ns obbiettivo.
Ricapitolando Il cane deve sedersi!
Per noi il sedersi è l’obbiettivo mentre per il cane è lo strumento
Per noi la pallina è lo strumento mentre per lui è l’obbiettivo:
Quando nell’analisi del metodo il ns strumento coincide con il suo obbiettivo, ed il ns obbiettivo con il suo strumento, abbiamo ottenuto la vittoria contestuale con soddisfazione collettiva!
Il cane, come essere intelligente si prodiga per adottare comportamenti destinati al raggiungimento della soddisfazione, mi spiego meglio: se un cane volesse la pallina che abbiamo in mano, potrebbe saltarci a dosso, abbaiare, insomma potrebbe adottare una serie di comportamenti in sequenza; se con attenzione confermassimo, con il premio, il comportamento desiderato, non tarderebbe a confermare l’azione, come da ripetersi!
Immaginiamo ora che il ns obbiettivo sia quello di impedire al cane di porre in essere una certa azione: il cane salta addosso, i cani adottano questo comportamento, di solito per catalizzare la ns attenzione, ora sarebbe sufficente fargli capire che quel comportamento non porta beneficio, immaginiamo di girare come una trottola mentre il cane salta su di noi, non dando un appoggio sicuro il cane spontaneamente metterebbe giù le zampe anteriori, a questo punto lo potremmo lodare e premiare, se dovesse riprendere a saltare, noi riprenderemmo a girare, non ci metterà molto a capire che se tiene le zampe a terra ci sono più probabilità di ottenere ciò che vuole!
Il metodo gentile lavora nella creazione di una presunzione di autoconsapevolezza, il cane infatti, svincolato da qualsiasi pressione o coercizione, sceglie liberamente di ripetere le azioni che portano beneficio, lui sarà sempre convinto di aver trovato la soluzione e la chiave di accesso ai suoi obbiettivi, ma  non sa che il codice comportamentale d’accesso, l’abbiamo creato noi confermando le azione che volevamo che ripetesse!
Il cane sarà convinto di fare quello che vuole, ma non sa che “quello che vuole” è racchiuso in un intervallo di definizione che abbiamo definito noi a priori!
L’elenco dei ns obbiettivi dovrà coincidere con quello dei suoi strumenti!!!

Ora per decidere quale delle due filosofie un buon cinofilo dovrebbe scegliere rinfreschiamoci la memoria su chi è veramente il cinofilo:

il vero cinofilo è colui che ama il cane come essere specifico, riconosce la sua diversità, sa che comunica diversamente da sé e studia ed impara il suo linguaggio, per meglio comunicare ed interagire con lui.
Il vero cinofilo impara a conoscere quali sono i bisogni specifici del proprio cane e si impegna quotidianamente a dare loro soddisfazione; sa cosa gli fa bene e cosa no, sa come farlo interagire con i suoi simili e con gli uomini, come farlo giocare, come nutrirlo; insomma come garantire il suo benessere!

Credo che se cinofilo significhi letteralmente amante della cinofilia,  non dovrebbe essere difficile valutare il metodo più coerente al sentimento che nutriamo verso il più fedele amico che l’uomo abbia mai avuto!  

tratto da articolo pubblicato su:

http://www.passionecinofila.it

di Franco Pinna

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